Penso di essere sempre stato attratto dallo “stare in alto” … dal cercare panorami diversi, difficili da raggiungere.
Quando si è piccoli basta poco. Pochi metri ed entravo in un mondo completamente diverso, il mondo esclusivo di chi aveva il coraggio di provare a raggiungere il gradino successivo. Mio nonno aveva una casa sul lago Maggiore, con un grandissimo parco con alberi antichi e molto alti, perfetti per essere arrampicati.
…rifugi ideali per un bimbo un po’ incosciente e non curante delle sgridate che arrivano puntuali ogni volta che ripoggiava i piedi a terra. Proprio nel paese dove il nonno aveva la casa, un giorno organizzarono una dimostrazione di arrampicata sportiva in piazza. Il mio papà, nonostante la mia iniziale reticenza, mi incoraggiò ad indossare l’imbrago ed io, dopo un sonoro “batti il cinque”, senza nemmeno accorgermene, iniziai ad arrampicare. Avevo circa 7 anni e ai tempi mi sembrava di essere su una parete altissima. Ora ripensandoci credo che la struttura non superasse i 6-7 metri, ma comunque, arrivato velocemente in cima, fui festeggiato come un vero scalatore e fu un’emozione grandissima.
Da quel momento non ho più smesso di arrampicare per cercare di arrivare sempre al punto più in alto possibile.
Originario di Milano, avevo difficoltà a trovare alberi da arrampicare, senza che la polizia locale mi facesse scendere subito, e così mi iscrissi nelle prime e allora rare strutture indoor di arrampicata sportiva. Purtroppo, l’arrampicata indoor non mi dava le stesse sensazioni di libertà e tranquillità che avevo quando mi sedevo in cima ad un albero o guardavo la valle sottostante dalla cima di una falesia.
Così, nonostante i miei studi classici, nei quali decisamente non ho brillato, decisi di seguire la mia prima passione: arrampicare gli alberi e, in cambio, iniziare a prendermene cura.
Inizia così la mia carriera di tree climber, professionista impegnato nella cura e manutenzione delle piante ad alto fusto. Dopo 5 anni dedicati a questa professione, decisi che era arrivato il momento di un nuovo punto più alto, di un cambiamento di vista. Iniziai a studiare le tecniche e i materiali per le manutenzioni e valorizzazioni energetiche degli edifici tramite i diversi sistemi di bio edilizia. Il tutto richiedeva sempre il lavoro in quota e l’utilizzo di funi e imbragature.
Percorrendo questo tipo di carriera, ho sentito la necessità di formarmi sempre di più e in Svezia ho frequentato il corso americano “SPRAT”, grazie a cui ho conseguito la certificazione di secondo livello per operatore su funi. Penso che sia fondamentale per questo tipo di professionalità acquisire competenze specie nell’ambito della sicurezza. La passione per l’altezza da sola non basta! Dopo il corso sono diventato a mia volta formatore certificato e ho iniziato a trasmettere ad altri questa mia passione.
Ora abito in un paesino piccolissimo sulle colline a nord del lago d’Iseo dove coltivo per uso famigliare un orto completamente biologico e produco miele e uova. Non posso dire, da un punto di vista professionale, di aver trovato la mia strada definitiva, ma forse ho capito che per me è meglio così. Ho solo bisogno di sentirmi vicino alla natura, stare in alto e cambiare spesso prospettiva.
Grazie
all’amico Simone e all’installazione dei Nidi sugli alberi posso abbinare le mie passioni alla mia voglia di nuovi orizzonti